CU-CU' CU-CU' APRILE NON C'E' PIU'


Inizio come sempre con un grazie a Michelangelo Giordano e a Francesco Cristadoro per avermi fornito alcune bellissime foto del cuculo.


 

Chi è che non si ricorda la filastrocca del cuculo:

 

“Cu-cù cu-cù, l’aprile non c’è più, è ritornato maggio al canto del cucù” ?

 

Te la ricordi? L'hai mai ascoltata?

 

 

Il cuculo, quello vero o quello immaginario, l’abbiamo imparato a udire, normalmente, sin da piccoli, non fosse altro per un qualche orologio da parete che i nonni possedevano da tempo.

 

O, appunto, per la filastrocca imparata alla scuola materna.  (psst! trovi il link alla filastrocca al fondo dell'articolo).

 

Invece, quante volte hai osservato questo animale così misterioso e assolutamente speciale?

 

 

 

Foto di Michelangelo Giordano

 

Siccome in questi primi giorni di aprile qui e là si inizia a sentire un bitonale “cu-cù cu-cù cu-cù”, non ho voluto attendere maggio per parlarne.

 

Dall'alto di un albero canta ritmicamente e, con le ali abbassate, rotea di lato la coda, come se la facesse danzare.

 

Speciale lo è davvero, questo animale, a partire dal suo nome, onomatopeico come si dice, che ha origine ovviamente dal suo canto bitonale.

 

E come non parlare delle sue abitudini riproduttive? Su questo il cuculo è un animale certamente particolare.

 

E’ infatti una delle poche specie parassite che nidificano nel Vecchio Continente, insieme al cuculo dal ciuffo, ad esempio.

 

Foto di Francesco Cristadoro

 

Già, parassite. Questa strategia di vita ci fa venire in mente moltitudini di batteri, vermi come la tenia, oppure alcune piante, come il vischio ad esempio.

 

 

Raramente pensiamo che animali “superiori”, ovvero i Vertebrati, mettano in atto questa particolare strategia di sopravvivenza, utilizzata da alcuni pesci ma soprattutto dagli uccelli. Infatti fra questi ultimi sono ottanta le specie nel mondo che la attuano sotto qualche forma.

 

Ma sul parassitismo torneremo, perché è un tema troppo interessante e va sviluppato con calma.

 

Imran Shah - Creative Commons

 

Il cuculo è perciò una rarità. Si sa che depone il suo uovo nel nido di altre specie di uccelli. E in questo si dimostra sia eclettico sia specializzato.

 

Eclettico perché dall’Europa al Giappone parassita circa cinquanta specie diverse, essenzialmente passeriformi, dalle dimensioni di una cannaiola, nemmeno venti grammi di peso, a quelle di una tordela, che pesa intorno ai centoventi grammi.

 

Ma specializzato perché ogni femmina depone le sue uova solamente nei nidi della specie che l’ha allevata, dimostrando una sorta di imprinting veramente eccezionale.

 

 

Una "tradizione" che viene da lontano e che certamente è stata selezionata nel corso del tempo, poiché presuppone che l’uovo deposto sia molto simile a quelli della specie ospite. Pena, per quello che si discosta dal “cliché”, la sua distruzione.

 

E presuppone altresì che la specie ospite non sia in grado di riconoscere l’inganno: in base a studi effettuati in Europa, l’evento parassita pare incidere sull'1 - 5% delle coppie di una popolazione, una percentuale tollerabile, probabilmente.

 

Forse per questo che le varie specie fino a oggi non hanno sviluppato una efficace strategia di contrasto, se non occasionalmente.

 

Biodiversity Heritage Library - Creative Commons

 

Ecco quindi che le femmine di cuculo sono preordinate a produrre uova simili a quelle delle specie parassitate, tendenti al blu, come nel merlo, codirosso, stiaccino, passera scopaiola, oppure al bianco e beige, come nella cannaiola, pettirosso, saltimpalo.

 

Per Harald Onsen - Creative Commons - cuculo di pochi giorni adottato da una cannaiola

 

Ma come fa la femmina di cuculo a deporre nel nido altrui? Certamente approfittando di un attimo di distrazione della futura e ignara madre adottiva.

 

Ma anche sfruttando la propria colorazione: il piumaggio grigio pare assomigliare allo sparviere, quello marrone al gheppio, entrambi potenziali e temibili predatori.

 

Ecco che l’intrusa, dopo aver individuato il suo bersaglio, entra nel nido e preleva un uovo già deposto, inghiottendolo o distruggendolo, deponendo a sua volta un solo uovo. E via, verso un altro nido, fino a 15 per stagione.

 

La madre adottiva, assentatasi oppure fuggita per la paura, una volta ritornata, se va bene, come va bene nella maggior parte dei casi, si rimette a covare.

 

Foto di Francesco Cristadoro

Imran Shah - Creative Commons - cuculo in morfismo rosso

 

Quando nascerà, precocemente  in rapporto alla sua mole, il giovane cuculo reclamerà il suo cibo, forte della sua mucosa buccale molto più accesa, che diviene un richiamo irresistibile per i nuovi parenti.

 

Ed eliminerà tutti i suoi competitori, spingendo uova o pulcini altrui al di fuori del nido, con un riflesso istintivo tutto suo.

 

Che straordinaria cosa. Strabiliante tutto il meccanismo biologico che impone a questa specie di essere efficiente, di giocare sui tempi e di eliminare i suoi “avversari” già nel nido: “mors tua, vita mea” dicevano gli antichi.

 

Biodiversity Heritage Library - Creative Commons

 

Una strategia di predazione, dove però chi soccombe non viene per forza divorato, ma escluso dalla competizione per la vita, a vantaggio del cuculo opportunista.

 

Occasionalmente, a fine estate, è possibile osservare un piccolo codirosso o una minuscola cannaiola aggrappati sul loro enorme figlio adottivo, che reclama a gran voce cibo, cibo e ancora cibo.

 

Foto Alan Manson - Creative Commons - Cuculo nero imbeccato da una Cossifa del Capo - South Africa

 

Nel frattempo i suoi veri genitori se ne sono già tornati in Africa, il loro compito l’hanno assolto.

Una breve permanenza al Nord, tre mesi in Europa, alla ricerca di larve di Lepidotteri soprattutto, e nove in Africa, a cibarsi di insetti nelle foreste equatoriali, senza doversi sobbarcare le fatiche dell’allevamento.

 

Delegano ad altri il proprio successo riproduttivo.

 

Una bella scommessa, che il cuculo pare saper vincere.

 

 

Giovane di cuculo 

 

Davanti alla natura che ha saputo escogitare, fra le altre, una soluzione così alternativa, non posso che rimanere meravigliato. Ed ecco da qualche giorno sento i primi “cu-cù” della stagione.

 

I maschi sono tornati, le femmine arriveranno presto. Chissà chi saranno il loro bersagli?

 


 

Se vuoi approfondire l’argomento posso consigliarti alcuni libri per appassionati:

 

B. Caula, P. Beraudo, M. Pettavino. Gli uccelli delle Alpi. Blu edizioni 2014

 

B. Caula, P. Beraudo. Ornitologia Cuneese. Primalpe 2014

 

A. Pazzucconi. Uova e nidi degli uccelli d’Italia. Calderini 1997

 

D. Mainardi, a cura di. Dizionario di Etologia. Einaudi 1992

 

 

Ecco la filastrocca

 

https://www.youtube.com/watch?v=bjfdQ7Zr49Q

 

anche un francese

 

https://www.youtube.com/watch?v=TbFbDg1v7l4

 

Ed ecco due video interessanti

 

https://www.youtube.com/watch?v=NrTJ_v_acP8

 

https://www.youtube.com/watch?v=WGaEvTalcJQ

 

Ti piacciono i canti?

 

Vai allora su:  https://www.xeno-canto.org/species/Cuculus-canorus

 

e ascolta i canti e i versi registrati in tutta Europa.

 

 

E sulla rete cos'altro si può trovare?

 

https://it.wikipedia.org/wiki/Cuculus_canorus

 

E sul cuculo dal ciuffo?

 

https://www.focus.it/ambiente/animali/uccelli-e-parassiti-la-cornacchia-e-il-cuculo


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foto Laurent Carré 2014

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Luca Francesco Maria Giraudo

 

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 Ultimo aggiornamento: 17 dicembre 2024