Grazie a Francesco Panuello per alcune bellissime foto
Foto di Francesco Panuello
Una traccia nel fango segue la pista sterrata in mezzo al bosco lungo la quale sto camminando, piccole impronte squadrate con quattro unghie ben visibili.
Anzi, due tracce sovrapposte, qui e là si vede bene che uno dei due animali ha scartato dalla direzione principale, per poi tornare lungo la linea di spostamento.
Dunque due tassi sono passati qui nel corso della notte. Chissà a che ora. In piena notte? All'alba?
Si sono soffermati alla base di un larice, uno dei due sicuramente ha depositato le sue feci, marcando nel contempo il suo territorio.
Le fatte sono nerastre, inglobano frammenti chiari, probabilmente castagne, così abbondanti in questo bosco.
Insetti, micromammiferi e frutti sono parte della dieta estiva
Le tracce proseguono e nei pressi di un vallone, nel quale scorre un piccolo ruscello, scartano dalla pista sterrata e si inoltrano lungo il pendio, fra l’apparente caos di rovi e giovani frassini, aceri e castagni selvatici.
Certo non è facile vedere un tasso. In pieno giorno intendo. Ma la sua presenza è ben evidente qua e là, nel bosco: tracce di alimentazione, scavi, latrine, le impronte, talvolta.
Ma Francesco è stato fortunato, una fortuna che lui asseconda grazie alla sua costanza e pazienza infinite. E' riuscito a seguire per diversi minuti questi due tassi, intenti a cercare cibo fra l'erba. Puoi godere delle belle fotografie che mi ha donato. Una vera rarità.
Foto di Francesco Panuello
“Guarda, un topo selvatico, cerca di prenderlo! Ah, peccato, ti è sfuggito!” “Eh, sì, è uscito all’improvviso da quel buco, sebbene lo avessi percepito non sono stato così veloce nel prenderlo.”
Foto di Francesco Panuello
Il naso dei due tassi sonda fra le foglie morbide, le zampe robuste creano buchi piccoli e quasi rotondi, alla ricerca di una larva di coleottero, un bulbo di una liliacea, un lombrico che si avvicina alla superficie, in attesa di poter uscire allo scoperto, finito l’inverno.
Eh sì, è uno dei Mustelidi più eclettici e adattabili, perché sa cibarsi sia di vegetali, frutti e radici, che di animali, insetti appunto, lombrichi e,se capita o scarseggiano altre prede, anche roditori e uccelli.
Latrine di tasso
La pausa invernale è ormai terminata e sebbene alle nostre latitudini i tassi non abbiano un vero e proprio letargo (infatti sovente mi è capitato di incontrarli in febbraio, al bordo di strade innevate) deve approfittare della primavera che avanza, con tutto il suo ben di dio, per rimettere su un po’ di pancia in vista della stagione degli amori e, per le femmine già fecondate lo scorso anno, la stagione dei parti.
Ah, già, perché il tasso, al pari di altri Mustelidi, va in amore in febbraio-marzo, ma solo la primavera successiva i piccoli verranno alla luce. Com'è possibile? Dodici mesi di gestazione per un animale così piccolo?
Eh, no, dopo che l'ovulo è stato fecondato, l'embrione non si impianta nel'utero, ma può restare in quiescenza per dieci mesi, sviluppandosi quindi solamente all'inizio dell'anno successivo. Dipende sempre dal momento in cui è avvenuto l'accoppiamento.
Ad ogni modo i piccoli verranno alla luce all'inizio della primavera, momento in cui la madre potrà nutrirli al meglio.
Una strategia per noi insolita, ma evidentemente di successo.
Foto di Peter Trimming - Flickr Creative Commons
“Senti anche tu un odore forte che arriva da destra? La volpe è anch'essa in perlustrazione, forse ha catturato lei quel topo che mi era sfuggito.”
“Chi è?” “Ah, è la femmina che vive qui dalla scorsa estate, sai, ha rimpiazzato la vecchia, quella che abbiamo trovato morta in luglio.”
"Sì, l’ho già incontrata due notti fa. Non pare minacciosa, speriamo solo che non le venga in mente di prenderci la tana, come aveva cercato di fare la vecchia”.
Foto di Sam Smith - Flickr Creative Commons
La competizione con la volpe è normalmente limitata ai rifugi e, talvolta, a qualche risorsa di cibo. Raramente, ma è possibile, la volpe può predare i giovani di tasso. Occasionalmente le due specie convivono in una stessa tana.
Normalmente le due specie, pur condividendo lo stesso habitat, si rivolgono a nicchie alimentari differenti. Il tasso più sulle parti vegetali e sugli invertebrati, la volpe sui frutti i sui roditori, prede che il tasso ricerca maggiormente in alcuni periodi dell'anno, in particolare in primavera.
Ben più temibile è il lupo, adesso che è ritornato nelle nostre vallate. Certamente se può scegliere il lupo non va a cercarsi rogne con un temibile tasso, però...
E che dire di noi umani, con le nostre veloci automobili?
A volte, molto presto al mattino, che è ancora buio, mi è capitato di sorprenderlo correre lungo il bordo di una strada, dove spesso trova la morte. Non è difficile purtroppo trovare un tasso morto, soprattutto dove i suoi territori vengono attraversati da strade, anche a bassa percorrenza.
Foto di Nicklas Malmjios Flicks Creative Commons
E' comunque un animale misterioso, a noi è simpatico perché ha dei caratteri infantili, che lo rendono un animale tenero e coccolone.
E in molti racconti è rappresentato come un animale saggio. Sarà proprio così?
Nel vederlo girovagare nel bosco si direbbe che sa quel che cerca, uno che si fa gli affari suoi, diremmo noi umani.
E poi è proprio un abitudinario: lo si vede dai sentieri che traccia, ben marcati, che evidentemente percorre con assiduità. Mai lasciare la strada certa... se si sa cosa cercare.
Tenero e coccolone, forse. Ma non sempre. Socievole con i suoi simili, può essere molto aggressivo con altre specie, soprattutto se deve difendere se stesso o la sua tana da un predatore.
Oppure con i suoi conspecifici, quando è il periodo degli amori e i maschi diventano focosi; ma anche in altre situazioni, quando ad esempio è minacciato da un uomo.
Foto Karine06 - Flickr Creative Commons
Il giro di perlustrazione continua, al buio: un percorso fatto soprattutto di odori, di memoria olfattiva molto sviluppata, indispensabile per sopravvivere nella foresta notturna.
E per individuare le molte possibilità che il bosco offre durante le varie stagioni.
Le castagne rimaste dall'autunno sono certamente una leccornia, e pure sostanziosa, che aiuterà i nostri tassi ad affrontare i mesi a venire.
Ma anche i primi carabi che escono allo scoperto, anche loro in caccia notturna.
In altri ambienti so che mangia molto le olive, oppure le ghiande, che sono una risorsa sovente molto abbondante. Mentre disdegna i boschi di conifere, troppo poveri di frutti che cadono a terra.
Mi aggiro nel bosco rimanendo fuori sentiero, cerco le sue tracce di alimentazione o le latrine, che sono molto evidenti.
Questa volta sono fortunato. Al bordo del castagneto, sul versante a settentrione, all'ubac come diremmo in Piemonte, scorgo un grosso scavo, la terra nuda e le gallerie sono inequivocabili.
Una tana di tasso
La tana è scavata in mezzo a radici di alberi, nei pressi di alcune rocce, i cunicoli sono profondi, molte le uscite, dovrebbero essere più d'uno gli animali che l'abitano, un clan familiare che si cela di giorno. Mi avranno sentito?
E' vero che in Italia i tassi non formano clan numerosi, di solito la coppia convive con la prole finché questa non lascia la tana per formare altri nuclei familiari. In particolare saranno le femmine a uscire dal clan per prime, alla ricerca di un maschio con il quale fondare un nuovo nucleo familiare.
Ma al Nord, in Inghilterra, dove gli studi scientifici sulla natura sono sempre stati molto approfonditi e di lungo corso, le tane possono essere abitate da molti tassi e addirittura da più famiglie. Dipende certamente dal tipo di risorse che trova per cibarsi.
E così i due tassi rientrano alla tana, la notte è stata proficua, la pancia è piena e ci si può dedicare al meritato riposo. Domani sarà un altro giorno.
Anzi, un'altra notte.
Foto di Sam Smith - Flickr Creative Commons
Approfondimenti
Ecco due video interessanti:
https://www.youtube.com/watch?v=uPvWYfv6Qcc
https://www.youtube.com/watch?v=sg3EyrpAyPo&t=308s
Oppure posso consigliarti due libri molto interessanti:
I Mammiferi delle Alpi. L. Canalis. - Blu Edizioni. 2012
Bestie, bestiette e bestias. F. Del piano, F. Giuliano. Valados Usitanos. 2002
Una pubblicazione del Ministero dell'Ambiente
Mammiferi d'Italia. M. Spagnesi, A. M. De Marinis. INFS. 2002
che puoi scaricare a questo indirizzo:
E sulla rete cosa si può trovare, nelle varie lingue?
https://it.wikipedia.org/wiki/Meles_meles
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