La storia, questa breve storia che sto per raccontarvi, inizia quando Erika mi invia alcune foto per chiedermi consulto. Non aveva mai notato prima un insetto così e non riusciva a capire bene cosa fosse. Non era un’ape, non un dittero.
Infatti è un coleottero, con le sue belle elitre gialle a bande nere.
Gli Inglesi lo chiamano "Bee Bettle", scarabeo ape.
Mancheranno di fantasia o conosceranno i segreti dell'evoluzione?
Foto di Erika Para
Questo insetto, imparentato con le più famose cetonie, verdi e “metallizzate” mangiatrici di polline, ha una colorazione che lo fa assomigliare ad un peloso bombo, giallo e nero.
Trichius gallicus/sexsualis - Foto di Lelio Giraudo
A questo animale Pierre Dejean, nel 1821, diede il nome di Trichius zonatus, trichius da “capello”, quindi insetto peloso a chiazze, in questo caso nere e gialle.
Oggi, con le nuove revisioni nella nomenclatura viene chiamato Trichius gallicus, affine ad un'altra specie, difficilmente distinguibile ad occhio nudo, che è chiamata T. sexualis Bedel 1906.
Noi quindi lo considereremo un T. gallicus/sexualis.
Troppo complicato? Qui la sistematica ci serve solamente per comprendere come la biodiversità fra gli insetti sia difficile da interpretare.
Trichius fasciatus su Abstrantia major - Foto di Lelio Giraudo
Già, perché fu nel 1758 che Linneo descrisse la prima specie, il Trichius fasciatus, che si distingue per fortuna per alcuni caratteri della colorazione delle elitre: le bande nere sulle elitre si unisce anteriormente e posteriormente, come si vede bene dalla fotografia qui sopra.
Trichius gallicus/sexualis su Knautia arvensis - Foto di Lelio Giraudo
Tutte e tre sono commensali di bombi, api, vespe e ditteri che si nutre di polline e amano molto le zone più calde e temperate.
Aposematico. In questa parola così altisonante si nasconde uno dei segreti della vita animale.
Neanche tanto segreto a dir la verità: “aposematismo è la colorazione di una parte più o meno estesa del corpo di un animale a fini di avvertimento contro possibili predatori.” Da https://it.wikipedia.org/wiki/Aposematismo .
Trichius gallicus/sexualis- Foto di Erika Para
Ebbene di colorazioni aposematiche il mondo animale ne è pieno: ad esempio molti anfibi, come la nostra salamandra, comunica ai potenziali predatori che non è commestibile.
Ma è soprattutto fra gli insetti e gli invertebrati in genere, che una colorazione vistosa e di avvertimento si è sviluppata maggiormente.
Non c’è da stupirsi, d’altronde: sono animali spesso preda di altri, che hanno perciò escogitato infinite strategie per difendersi e non venir divorati.
Meglio che i predatori si ricordino della minaccia, prima che sia troppo tardi.
Polystes dominula - Foto di Nicola Centenaro - Flickr Creative Commons
In genere sono le specie non commestibili, velenose o pericolose che hanno tratto vantaggio da una colorazione vistosa e facilmente memorizzabile: il giallo e il nero in questo caso.
Ecco perché le vespe e i calabroni, i bombi, in parte anche le api sono bicolori: pochi sono i loro predatori che si arrischiano a cacciarli.
Ma osservando bene, qua e là sui fiori, scopriamo che sono molti gli insetti gialli e neri. Tutti pericolosi e velenosi?
Un Coleottero Cerambicide, il Clytus arietis su _Ranunculus sp.
Foto di Gailhampshire - Flickr Creative Commons
Eh no, qui entra in gioco un altro meccanismo sorprendente della natura e dell’evoluzione.
Sono molti i mimi, da cui proviene la parola mimestismo, che si sono avvantaggiati grazie a commensali pericolosi e ben visibili: molti sirfidi, ovvero dei ditteri simili alle mosche, appaiono ciò che non sono, ma anche alcuni coleotteri, fra cui questo bellissimo Scarabeide, alquanto raro a dir la verità.
Il Dittero Myathropa florea- Foto di Line Sabroe - Flickr Creative Commons
Non è quindi un caso che molti impollinatori siano gialli e neri. Se si è commensali di una vespa e le si assomiglia, sapendo che gli uccelli potrebbero essere dei formidabili predatori, meglio sembrare pericolosi, anche se non lo si è per nulla.
Ma sul mimetismo vorrei tornare in un altro momento, è troppo interessante per una “toccata e fuga”.
Trichius gallicus/sexualis - Foto di Lelio Giraudo
Mi hanno sempre sorpreso gli insetti. Da loro ho imparato ciò che diceva ben prima di me, e con ben maggiore autorevolezza, Albert Einstein ”Ogni cosa che puoi immaginare, la natura l’ha già creata”.
E infatti dimmi quale invenzione umana non si è rifatta, sotto qualche aspetto, à ciò che la natura aveva già inventato. E gli insetti poi… quanti mostri creati nei film si rifanno a forme gigantesche di insetti?
Tornando al Trichius, al pari di altri insetti ha una funzione importante per le piante, essendo un impollinatore ignaro.
La larva in realtà si nutre di legno morto e quindi questa specie, nella sua vita, ha saputo utilizzare due risorse di cibo abbastanza diverse. Da una parte lo sviluppo larvale avviene al buio di una galleria, dall’altra la vita da adulto gode dei raggi del sole.
Larva di Cetoniinae - httpbeetlespace.wz.czdruhyfotkyTrichius_fasciatus_06.jpg
La pupa rimane invece nel terreno e prepara la metamorfosi completa, uno dei miracoli della natura.
Pupa di Cetoniinae - httpsupload.wikimedia.orgwikipediacommons00fTrichius_fasciatus_pupa.jpg
E quindi potrei dire “lunga vita al Trichius”, perché la sua presenza, insieme alla moltitudine di altri insetti, contribuisce alla nostra esistenza: senza fiori pochi insetti, senza insetti pochi fiori e poche piante, frutti, erbe, suolo, ombra, ossigeno.
Un insetto non è mai insignificante. Lo è solo quando la nostra ignoranza è abissale.
Nel momento in cui sto scrivendo, una vespa, gialla a nera, si avvicina ai fiori, nei vasi qui accanto. Poi vola via, bellissima e temibile.
Per approfondire, qualche libro interessante:
Chinery M. - Insetti d'Europa - Ricca Editore (1987) - 2010
Albouy V., Richard D. - Ricca Editore 2010
Qualche video? Eccone uno:
https://www.youtube.com/watch?v=LX568KfgsMg
E sulla rete cosa si può trovare?
https://it.wikipedia.org/wiki/Trichius_gallicus
https://it.wikipedia.org/wiki/Mimetismo
https://it.wikipedia.org/wiki/Aposematismo
https://fr.wikipedia.org/wiki/Pierre_Fran%C3%A7ois_Marie_Auguste_Dejean
https://fr.wikipedia.org/wiki/Louis_Bedel
Per chi vuole approfondire molto
shorturl.at/zHKPT
Ti piacerebbe sapere quando pubblico altri racconti sul mio blog?
Inviami il tuo indirizzo e-mail cliccando l'immagine qui a fianco. Ti aspetto!
Se hai letto fin qui e se ti è piuaciuto il mio scritto, se ha suscitato in te ricordi ed emozioni, toccando corde sopite, ecco:
regalami un commento, lasciami una breve frase, un aneddoto, una storia vissuta.
Sarà per me un bel regalo, che serberò nel bagaglio dei miei ricordi. Grazie!