Ciao Fulvia,
come ben sai con l’avvento del digitale abbiamo visto negli ultimi vent’anni ad una vera esplosione della fotografia naturalistica, un’attività che sta coinvolgendo sempre più persone e le sta avvicinando alla scoperta della natura.
In tutte le attività umane ci sono persone che eccellono e anche la fotografia naturalistica non sfugge a questa regola.
Tuttavia credo che non sia tanto la qualità delle foto la cosa più importante, certo una fotografia stupenda lascia senza fiato e comunica emozioni, ma è soprattutto l'approccio alla natura che mi interessa e mi fa propendere nel seguire un fotografo piuttosto che un altro.
Preferisco una foto non perfetta ma “naturale” piuttosto che una foto eccezionale frutto di qualche sotterfugio.
In questo blog ho deciso perciò di invitare alcune persone che conosco da anni, che hanno una sensibilità e un approccio che si sposa al mio modo di vedere e vivere la natura: se possibile in punta di piedi, senza lasciare traccia e traumi, soprattutto, con un occhio alla protezione dell’ambiente.
Ecco perché ho chiesto a te di concedermi qualche foto, 10 per l’esattezza, e un po’ del tuo tempo per parlare di natura.
Dunque ti ringrazio per la disponibilità, ora partiamo, vorrei farti qualche domanda.
Cavaliere d'Italia - Oasi della Madonnina
Be’, si comincia sempre da quando uno ha iniziato, raccontami come è nata in te la passione per la fotografia.
Mi sembra di averla sempre avuta questa passione, prima con l’analogico e poi col digitale, oltre trent’anni sicuro.
Foto naturalistiche, prevalentemente, con il desiderio di “raccontare la natura”, a volte mirate e usate per rendere più efficaci alcune spiegazioni durante il mio insegnamento di Scienze, a volte per catalogare piante delle mie collezioni o di giardini botanici, quasi sempre per documentare un ambiente naturale e ricordarlo...
Camaleonte Trioceros jacksonii - Foresta di Bwindi, Uganda
Hai scelto di dedicare questo spazio ai viaggi naturalistici, puoi raccontarmi perché? Cosa ti attira in questo soggetto?
Viaggiare è un’altra mia passione, mi piace osservare ambienti naturali e conoscere popoli con tradizioni diverse..., così il viaggio diventa vero arricchimento.
Ritengo che il viaggio naturalistico possa aiutare la protezione della biodiversità. Molti paesi stanno comprendendo che esiste un’alternativa alla distruzione e allo sfruttamento delle risorse naturali e si stanno aprendo al turismo.
La Costarica ne è un esempio, con i suoi 25 parchi naturali e 58 riserve naturali e numerose strategie di difesa ambientale, che contribuiscono a creare posti di lavoro nell’ecoturismo e non solo! E pure gran parte dell’Africa si sta muovendo in questo senso.
In Italia, secondo me, si fa molto meno di quello che si potrebbe, manca un’educazione ambientale seria ai livelli alti. Ultimamente mi sembra che si stia lavorando molto bene invece a livello locale.
Ortotteri Acrididae in accoppiamento
Come hai realizzato queste fotografie, con quale tecnica?
Durante i viaggi confesso che lascio spesso da parte gli insegnamenti imparati ai vari corsi di fotografia, pur rispettando molte delle regole imparate… Viaggiando in gruppo è difficile adottare strategie, in ogni caso cerco sempre di “non invadere” alcuni spazi, che si tratti di animali o persone.
Quando posso uscire con poche persone, appassionate, allora è diverso, si fa più attenzione alla messa a fuoco, all’esposizione ma sempre rispettando l’ambiente.
Mi appassiona anche molto la macrofotografia, riuscire ad ingrandire nei minimi dettagli come si fa col microscopio. Con l’analogico ero attrezzata con tubi di prolunga, lenti addizionali.. poi con il digitale li ho trascurati privilegiando l’obiettivo macro o le funzioni incorporate nella macchina fotografica.
Còlobo Colobus quereza- Foresta di Bwindi, Uganda
E quale attrezzatura hai usato?
Utilizzo soprattutto, durante i viaggi, una Nikon p900 una bridge che fa tutto, con uno zoom potentissimo!
Ho anche una Nikon D7200 reflex con obiettivo macro ma da utilizzare solo quando si va in pochi, con gli stessi obbiettivi, osservazione e, se si può scatto!
La sula mascherata copre il pullo - Galapagos, Ecuador
Sappiamo entrambi che la fotografia naturalistica può avere un grosso impatto sugli animali, sulle piante e sugli ambienti oggetto delle nostre attenzioni. Quali sono per te le regole etiche che è importante seguire in questa attività?
Credo che sia estremamente importante conoscere l’ambiente dove si vuole fotografare, nella sua interezza. Se uno conosce le abitudini di una specie sa anche come comportarsi, sa che in alcuni periodi non si possono disturbare gli animali e che una foto non vale l’alterazione di un equilibrio. In ogni caso credo sia importante rimanere sempre a una certa distanza.
Ovviamente con le piante è un altro discorso, rimangono ferme! Ma anche qui non si deve dimenticare il rispetto dell’ambiente circostante.
Coleottero Cerambicide su Linaria sp.
Io uso sovente il termine “cacciatori d’immagini”, secondo te cosa distingue un fotografo da un altro?
Nella mia esperienza, in viaggio o con amici, ho trovato diversi tipi di fotografi… ci sono quelli che vogliono primeggiare, gelosi delle loro inquadrature e quelli che sanno condividere o dare consigli e poi ci sono quelli che sono per me “cacciatori di immagini” come tu li definisci, quelli che per una foto sarebbero disposti a qualsiasi cosa, non sempre nel rispetto delle regole... e che, spesso, fanno anche delle signore foto!
Questi ultimi non mi piacciono, la fotografia diventa una esibizione personale, un modo per essere sempre in vetrina!
Bradipo bidattilo - Costa Rica
La fotografia può ad esempio dare un contributo alla conservazione delle varie specie animali e vegetali?
La sola fotografia non credo, la fotografia documentata di un ambiente, magari in un articolo, forse si, può far conoscere certe realtà e sensibilizzare.
Anche i viaggi naturalistici possono servire, per permettere un ecoturismo, quindi anche con la possibilità di fotografare, è importante preservare un ambiente e le specie che ci vivono.
Pieride Aporia crataegi su Dactylorhiza fuchsii
Stai lavorando a qualche progetto? Vuoi rivelarmi qualcosa?
Si, sto lavorando a un progetto che riguarda solo in parte la fotografia. Con Dario Olivero e Renzo Salvo, due appassionati naturalisti, abbiamo fotografato tutte le specie botaniche contenute in un erbario storico della “flora cuneensis”, conservate al liceo Classico Pellico di Cuneo.
Stiamo cercando di collegare il passato, documentato da un docente Corrado Boccaccini a fine Ottocento, con il presente ricercando le specie elencate, nelle zone indicate dal Boccaccini. Un lavoro molto lungo... ma interessante!
Colibrì gola rubino - Costa Rica
Sicuramente hai qualche ricordo particolare a cui tieni molto, un incontro emozionante oppure un risultato fotografico a lungo cercato. Ti va di raccontarmelo?
Io mi emoziono in continuazione, soprattutto di fronte a certi paesaggi. Una delle emozioni più grandi è stato il volo in elicottero sopra il Watarrka National Park, in Australia, con i colori rossi delle arenarie e tutte le profonde incisioni e i canyon.
Ma anche aver visto per la prima volta un bradipo o il quetzal…questo con un sveglia alle 4.30, ricordi Luca?…è stata una intensa emozione.
E non ultima la scoperta della Welwitschia mirabilis in Namibia, un vero fossile vivente, in grado di vivere 2000 anni.
Welwitschia mirabilis - Namibia
Pubblichi le tue fotografie su un blog, su una pagina web? E quale?
Una volta ero iscritta a Flickr, un sito web molto interessante e utile per scambi di immagini e di opinioni ma ora lo uso raramente. A volte condivido con amici su Facebook, spesso preparo un filmato del viaggio fatto per rivedere posti, piante, animali e ..riemozionarmi!
Grazie Fulvia,
la tua passione per i viaggi e le tue fotografie, mi hanno fatto venire nostalgia dei luoghi che abbiamo visitato insieme, degli animali e delle piante incontrati, dei paesaggi contemplati.
La fotografia è senz'altro un mezzo comunicativo potente, che può farci emozionare nell'attimo in cui la scattiamo e anche molto tempo dopo, nel rivedere le immagini.
E può essere anche uno strumento per far conoscere realtà lontane e sensibilizzare le persone su problemi o aspetti diversi da quelli che viviamo qui.
Dunque, sperando di poter ritornare a viaggiare insieme, ti auguro di trovare sempre ispirazione nella fotografia.
Se hai letto fino qui, se ti è piaciuto il mio scritto, se ha suscitato ricordi ed
emozioni o toccato corde sopite, ecco:
regalami un piccolo commento, lasciami una breve frase, un
aneddoto, una storia vissuta.
Mi farà piacere e sarà per me un regalo, che serberò nel bagaglio dei miei ricordi.