Ciao Claudio,
come ben sai con l’avvento del digitale abbiamo visto negli ultimi vent’anni ad una vera esplosione della fotografia naturalistica, un’attività che sta coinvolgendo sempre più persone e le sta avvicinando alla scoperta della natura.
In tutte le attività umane ci sono persone che eccellono e anche la fotografia naturalistica non sfugge a questa regola.
Tuttavia credo che non sia tanto la qualità delle foto la cosa più importante, certo una fotografia stupenda lascia senza fiato e comunica emozioni, ma è soprattutto l'approccio alla natura che mi interessa e mi fa propendere nel seguire un fotografo piuttosto che un altro.
Preferisco una foto non perfetta ma “naturale” piuttosto che una foto eccezionale frutto di qualche sotterfugio.
In questo blog ho deciso perciò di invitare alcune persone che conosco da anni, che hanno una sensibilità e un approccio che si sposa al mio modo di vedere e vivere la natura: se possibile in punta di piedi, senza lasciare traccia e traumi, soprattutto, con un occhio alla protezione dell’ambiente.
Ecco perché ho chiesto a te di concedermi qualche foto, 10 per l’esattezza, e un po’ del tuo tempo per parlare di natura.
Dunque ti ringrazio per la disponibilità, ora partiamo, vorrei farti qualche domanda.
Be’, si comincia sempre da quando uno ha iniziato, raccontami come è nata in te la passione per la fotografia.
Le fotografie mi sono sempre piaciute, già da bambino mi divertivo a guardare le poche foto allora disponibili.
Una piccola macchina fotografica tipo kodak mi fu regalata verso i 15-16 anni, ma la prima fotocamera “seria” me la comprai da militare: era una Zenit B di fabbricazione russa a ottica fissa.
Era il miglior rapporto qualità prezzo disponibile per le mie risorse.
In seguito ne passai diverse, tutte reflex; finché nel 2010 mia figlia e mia moglie mi regalarono quella che ho ancora adesso: una Nikon D3000.
Hai scelto di dedicare questo spazio all'acqua, puoi raccontarmi perché? Cosa ti attira in questo soggetto?
Perché è l'elemento base per qualunque forma di vita sulla terra, l'abbiamo sempre sottovalutata pensando che ce ne sarebbe stata sempre e in abbondanza, quindi l'abbiamo sprecata, inquinata, e adesso cominciamo a renderci conto che i prossimi gravi problemi dell'umanità saranno per buona parte legati all'acqua.
Detto questo l'acqua è un soggetto che mi piace molto, non sarà un soggetto strettamente naturalistico, ma,dal punto di vista fotografico lo trovo di grande interesse. Proprio per non avere forma né colore può assumere tutti i colori e le forme possibili.
Ferula lancerottensis, Lanzarote
Come hai realizzato queste fotografie, con quale tecnica?
Veramente non ho tecniche particolari, l'unico accorgimento è quello di evitare di posizionare un soggetto al centro, ma in posizione un po' laterale, in modo che chi guarda debba scorrere tutta la foto e non un punto solo.
Lago Camoscera, Val Varaita
E quale attrezzatura hai usato?
Come già detto prima la mia attrezzatura è molto semplice: una Nikon D3000, sulla quale è montato uno zoom 18/ 200, (ho anche un 18/70, ma lo uso praticamente mai), con in cima un filtro polarizzatore. Quest'ultimo potrei evitarlo, perché lo stesso risultato lo si può ottenere a computer, ma è un abitudine che risale ai tempi delle diapositive.
Lago della Brignola, Valle Maudagna
Sappiamo entrambi che la fotografia naturalistica può avere un grosso impatto sugli animali, sulle piante e sugli ambienti oggetto delle nostre attenzioni. Quali sono per te le regole etiche che è importante seguire in questa attività?
Generalmente non fotografo animali ad eccezione di insetti, comunque penso che le regole etiche si possano ridurre a due: il minor impatto possibile sull'ambiente, e cercare in tutti i modi di far si che la nostra presenza non venga notata, anche a costo di rinunciare ad una bella foto.
Masua, Sardegna
Io uso sovente il termine “cacciatori d’immagini”, secondo te cosa distingue un fotografo da un altro?
Innanzi tutto farei una distinzione tra il professionista, e l'appassionato, non che il professionista non possa essere anche un appassionato, anzi, senz'altro lo è, ma ha sicuramente un approccio diverso. Poi ci sono i super tecnologici che usano più il computer della maccina fotografica.
Poi ci sono quelli che escono con la macchina fotografica ben sapendo ciò che vanno cercando, e girano intere giornate finchè non hanno raggiunto l'obbiettivo. Questi sono i veri “cacciatori”. Alla fine ci sono quelli come me che escono per farsi un giro, e, a volte, si portano dietro la macchina fotografica, se capita qualcosa di interessante scattano.
Penso comunque che la differenza sia dentro ciascuno di noi: tutti guardiamo magari la stessa cosa, ma ciascuno la vede in modo diverso, e dunque fa una foto diversa.
Riflessi nel porto di Gozo, Malta
La fotografia può ad esempio dare un contributo alla conservazione delle varie specie animali e vegetali?
Certamente! La fotografia è un documento inconfutabile, in questo senso cioè documentando lo stato di un ambiente o di una specie a rischio, serve sicuramente alla conservazione.
Periploca angustifolia, Malta
Stai lavorando a qualche progetto? Vuoi rivelarmi qualcosa?
Progetti strettamente fotografici no, sto lavorando ad un paio di progetti di viaggi in cui la fotografia avrà la sua bella parte (covid permettendo): il più prossimo sarà un viaggio in Basilicata tra Matera e i luoghi di “Cristo si è fermato a Eboli” che vorrei fare all'inizio dell'autunno, poi un altro per il prossimo anno che ancora non è ben definito.
Phyteuma comosus, Altopiano di Asiago
Sicuramente hai qualche ricordo particolare a cui tieni molto, un incontro emozionante oppure un risultato fotografico a lungo cercato. Ti va di raccontarmelo?
Una sera del 1974, dopo aver comprato ingranditore, carta, vaschette, acidi, ecc., insomma tutto il necessario, coperto le finestre, aspettato che facesse buio, mi sono chiuso in uno stanzino che fungeva per i miei da magazzino, e lì, con quella che allora era la mia fidanzata, ho stampato le mie prime foto in bianco-nero. Non erano certo il massimo, ma era la prima prova ed è è stata una cosa storica per me.
Moraea sisyrinchium, Marettimo
Pubblichi le tue fotografie su un blog, su una pagina web? E quale?
Un blog non saprei nemmeno come farlo funzionare.
Tutte le mie foto sono su un hard disk esterno che uso come archivio, alcune le pubblico su Google drive per poterle condividere con altri. Nient'altro.
Grazie Claudio,
il tuo scritto intervista dimostra come dietro ad ognuno di noi ci siano sempre dei pensieri profondi, che ci spingono a ricercare qualcosa oltre la superficie, che ci stimolano a cogliere aspetti diversi che, pur condividendo insieme ad altri la stessa esperienza, da altri non vengono percepiti.
In effetti nei nostri viaggi ho sempre colto il tuo sguardo sulle cose, diverso dal mio, e l'ho sempre apprezzato.
Ti auguro quindi di poter realizzare il tuo progetto in Basilicata, ne verrà fuori sicuramente qualcosa di interessante.
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Se hai letto fino qui, se ha toccato corde sopite, ecco:
regalami un piccolo commento.
Sarà per me un regalo, che serberò nel bagaglio dei miei ricordi.