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Ciao Biancamaria,
come ben sai con l’avvento del digitale abbiamo visto negli ultimi vent’anni ad una vera esplosione della fotografia naturalistica, un’attività che sta coinvolgendo sempre più persone e le sta avvicinando alla scoperta della natura.
In tutte le attività umane ci sono persone che eccellono e anche la fotografia naturalistica non sfugge a questa regola.
Tuttavia credo che non sia tanto la qualità delle foto la cosa più importante, certo una fotografia stupenda lascia senza fiato e comunica emozioni, ma è soprattutto l'approccio alla natura che mi interessa e mi fa propendere nel seguire un fotografo piuttosto che un altro.
Preferisco una foto non perfetta ma “naturale” piuttosto che una foto eccezionale frutto di qualche sotterfugio.
In questo blog ho deciso perciò di invitare alcune persone che conosco da anni, che hanno una sensibilità e un approccio che si sposa al mio modo di vedere e vivere la natura: se possibile in punta di piedi, senza lasciare traccia e traumi, soprattutto, con un occhio alla protezione dell’ambiente.
Ecco perché ho chiesto a te di concedermi qualche foto, 10 per l’esattezza, e un po’ del tuo tempo per parlare di natura.
Dunque ti ringrazio per la disponibilità, ora partiamo, vorrei farti qualche domanda.
Be’, si comincia sempre da quando uno ha iniziato, raccontami come è nata in te la passione per la fotografia.
La mia passione per la fotografia è nata tantissimi anni fa: era il 1962, avevo sei anni, e mio papà, appassionato di fotografia e di montaggi video con pizze e moviola, di ritorno da un viaggio in Germania mi regalò una piccolissima macchina fotografica, che conservo ancora, con la quale ho cominciato a fotografare tutto quello che mi circondava (conservo religiosamente una foto che gli avevo scattato).
I rullini per quel tipo di macchina in Italia non si trovavano, così mi hanno regalato una compatta Kodak con la quale ho proseguito il mio primo percorso.
All'inizio gite scolastiche, vacanze, paesaggi e ricorrenze in famiglia.
Erano tempi in cui non era cosa abituale viaggiare, si preferiva fare “villeggiatura”.
Ricordo i tre mesi trascorsi in Brianza e in seguito nell'entroterra ligure, periodi in cui ho cominciato ad apprezzare la natura, passeggiando nei boschi e notando, forse perché ne avevo timore, tutti gli insetti e i rettili presenti nel bosco.
Il mio inizio fotografico è stato come paesaggista, poi con l’avvento del digitale, mi sono appassionata alla foto naturalistica, che era rimasto un sogno nel cassetto.
Scricciolo
Hai scelto di dedicare questo spazio alla natura, puoi raccontarmi perché? Cosa ti attira in questo soggetto?
Mi piace la foto naturalistica perché consente di stare all’aria aperta, dopo una passeggiata in natura mi sento meglio; e poi la grande emozione di vedere all’improvviso un animale visto solo sui libri, o nei documentari, o nelle foto degli altri…è una sensazione unica e irripetibile, ogni volta lo stesso animale mi sembra diverso…
Mi interessa conoscere le abitudini dei soggetti fotografati con l’aiuto di testi, di amici esperti, di corsi, di uscite…Non si finisce mai di studiare e di imparare.
Ho partecipato anche a viaggi in Camargue, sul Delta del Po, sul delta del Danubio e posso dire che sono sempre tornata contenta e arricchita, ma anche il prato di casa mia è pieno di vita interessante.
Ramarri in corteggiamento
Come hai realizzato queste fotografie, con quale tecnica?
Per le foto naturalistiche ci vuole tanta pazienza…per alcune si deve andare in posti ormai purtroppo al di fuori della mia portata…
In genere frequento le oasi naturalistiche o mi nascondo in una “sedia_capanno” e aspetto…
Con la perseveranza prima o poi arriva l’animale che ti emoziona, quello che da anni avevi sognato di vedere da vicino e che per la sorpresa non riesci a fotografare come avresti voluto…
Gruccioni
E quale attrezzatura hai usato?
Ho cominciato con una prosumer e poi sono passata a un corpo macchina Canon 90D che utilizzo con due tipi di obiettivi, in base a dove vado: un Sigma 60-600 o Tamron 16-300.
Cinciarella
Sappiamo entrambi che la fotografia naturalistica può avere un grosso impatto sugli animali, sulle piante e sugli ambienti oggetto delle nostre attenzioni. Quali sono per te le regole etiche che è importante seguire in questa attività?
Penso si debba andare in natura con passo felpato, per vedere, conoscere, imparare, ma non disturbare. Piuttosto di danneggiare un animale, rinuncio alla foto e mi limito a guardare.
Picchio muratore
Io uso sovente il termine “cacciatori d’immagini”, secondo te cosa distingue un fotografo da un altro?
Non mi sento un “cacciatore di immagini” perché nel termine cacciatore è implicita una inclinazione alla violenza che proprio non mi appartiene.
Mi definirei piuttosto una “ricercatrice di immagini”.
Cincia mora
La fotografia può ad esempio dare un contributo alla conservazione delle varie specie animali e vegetali?
Sicuramente la foto naturalistica ha contribuito a far conoscere animali, vegetali e habitat in cui vivono e soprattutto a far capire a tante persone il valore contenuto in essi; ogni essere vivente, e tra questi annovero anche le piante, ha una sua funzione nell’ecosistema ed è degno del massimo rispetto.
Sono passati, per fortuna, i tempi in cui si vedevano persone con mazzi giganti di fiori spontanei, che adesso sono protetti, guardati ed eventualmente fotografati.
Stambecchi
Stai lavorando a qualche progetto? Vuoi rivelarmi qualcosa?
Ho una casa in montagna e sto cercando di fotografare tutti gli animali e piante spontanee della zona; mi piacerebbe fare un fotolibro con le migliori foto scattate.
Martin pescatore
Sicuramente hai qualche ricordo particolare a cui tieni molto, un incontro emozionante oppure un risultato fotografico a lungo cercato. Ti va di raccontarmelo?
Gli incontri più emozionanti sono stati quello con le gru, viste una sola volta da vicino, e sentite e viste arrivare in formazione con il loro inconfondibile schiamazzo.
Gru in corteggiamento
Pubblichi le tue fotografie su un blog, su una pagina web? E quale?
Pubblico poco sui social, ogni tanto qualcosa su facebook o instagram.
Non ho un sito web.
Grazie Biancamaria,
Grazie per aver condiviso le tue foto con noi, dai tuoi racconti traspare l'emozione di osservare le altre forme di vita che ci accompagnano su questo pianeta.
Forme di vita che non necessariamente sono vivono in altri continenti, ma essendo parte del nostro territorio possono regalarci momenti molto intensi e irripetibili a poca distanza da casa.
Abbiamo condiviso alcune esperienze naturalistiche e lo stupore che hanno provocato è ormai parte del nostro bagaglio e li ricorderemo per tutta la vita.
Interessante e stimolante il progetto che hai in mente, sarà impegnativo ma ti darà certamente molte soddisfazioni.
Quindi, a presto e buone esperienze fotografiche!
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Se hai letto fino qui, se ha toccato corde sopite, ecco:
regalami un piccolo commento.
Sarà per me un regalo, che serberò nel bagaglio dei miei ricordi.