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Ciao Franco,
come ben sai con l’avvento del digitale abbiamo visto negli ultimi vent’anni ad una vera esplosione della fotografia naturalistica, un’attività che sta coinvolgendo sempre più persone e le sta avvicinando alla scoperta della natura.
In tutte le attività umane ci sono persone che eccellono e anche la fotografia naturalistica non sfugge a questa regola.
Tuttavia credo che non sia tanto la qualità delle foto la cosa più importante, certo una fotografia stupenda lascia senza fiato e comunica emozioni, ma è soprattutto l'approccio alla natura che mi interessa e mi fa propendere nel seguire un fotografo piuttosto che un altro.
Preferisco una foto non perfetta ma “naturale” piuttosto che una foto eccezionale frutto di qualche sotterfugio.
In questo blog ho deciso perciò di invitare alcune persone che conosco da anni, che hanno una sensibilità e un approccio che si sposa al mio modo di vedere e vivere la natura: se possibile in punta di piedi, senza lasciare traccia e traumi, soprattutto, con un occhio alla protezione dell’ambiente.
Ecco perché ho chiesto a te di concedermi qualche foto, 10 per l’esattezza, e un po’ del tuo tempo per parlare di natura.
Dunque ti ringrazio per la disponibilità, ora partiamo, vorrei farti qualche domanda.
Airone cenerino - Oasi La Madonnina - Sant'Albano Stura
Be’, si comincia sempre da quando uno ha iniziato, raccontami come è nata in te la passione per la fotografia.
Ho iniziato all'età di 14 anni, più di 50 anni fa…
In famiglia c’era la passione per la fotografia, in particolare fu mio zio a portarmi verso questo mondo permettendomi di utilizzare la sua Rolleiflex 3,5f biottica, un sogno per un ragazzino che si ritrovava fra le mani un oggetto professionale.
Airone rosso
Hai scelto di dedicare questo spazio all'avifauna, puoi raccontarmi perché? Cosa ti attira in questo soggetto?
Dedico questo spazio al mondo della fotografia naturalistica, in particolare al settore dell’avifauna che ho iniziato a frequentare solamente da tre anni a questa parte.
Ho cominciato per gioco, dopo una visita al Centro Cicogne e Anatidi di Racconigi, parte dell’attrezzatura era già disponibile avendo seguito da sempre il mondo del motorismo sportivo, in particolare quello delle auto storiche.
Sono però anche un Ufficiale degli Alpini, la natura è nel mio DNA!
Alzavola - Centro Cicogne e Anatidi - Racconigi
Come hai realizzato queste fotografie, con quale tecnica?
Non ho segreti particolari per quanto riguarda la tecnica, nella maggior parte dei casi i problemi sono legati alla distanza dal soggetto, alla poca luce disponibile e alla necessaria dose di pazienza, tanta ma proprio tanta, da utilizzare per realizzare un buono scatto.
Importante poi è studiare i soggetti, senza aver approfondito la vita e le abitudini dell’animale resta complicato comprendere il momento migliore per fotografarlo.
Cavaliere d'Italia con pullo
E quale attrezzatura hai usato?
Utilizzo corpi reflex Eos Canon, 1DXMKII e 7DMKII, obiettivi Canon e Sigma che spaziano dal 24/70 al 150/600, quando è possibile anche il treppiede con testa cardanica, lo zaino è sempre molto pesante.
Oca indiana - Centro Cicogne e Anatidi - Racconigi
Sappiamo entrambi che la fotografia naturalistica può avere un grosso impatto sugli animali, sulle piante e sugli ambienti oggetto delle nostre attenzioni. Quali sono per te le regole etiche che è importante seguire in questa attività?
Mai e dico mai anteporre il risultato al benessere del soggetto, si fotografa senza disturbare, in punta di piedi, consapevoli delle necessità del soggetto specie nei momenti della riproduzione.
Una volpe in agguato
Io uso sovente il termine “cacciatori d’immagini”, secondo te cosa distingue un fotografo da un altro?
La sua sensibilità, essere grande conoscitore della natura in cui si muove, naturalmente anche una buona conoscenza della parte tecnica, ma con la sola tecnica, sempre secondo me, si ottiene poco.
Molte volte ricerco espressioni o momenti particolari in cui ritrarre il soggetto e questo non sempre riesco ad associarlo ad una perfetta realizzazione, è comunque una libera scelta.
Cinciarella
La fotografia può ad esempio dare un contributo alla conservazione delle varie specie animali e vegetali?
Divulgare è far conoscere e crea proseliti.
Cicogna nera in corteggiamento - Centro Cicogne e Anatidi - Racconigi
Stai lavorando a qualche progetto? Vuoi rivelarmi qualcosa?
Per me è troppo presto pensare ad un progetto ben definito, sono stato affascinato dal poter seguire nel corso del 2019 l’evoluzione nel tempo della vita dei soggetti, cosa impossibile da fare quest’anno con l’ingresso del Covid 19 nella nostra vita quotidiana.
Folaga con pullo
Sicuramente hai qualche ricordo particolare a cui tieni molto, un incontro emozionante oppure un risultato fotografico a lungo cercato. Ti va di raccontarmelo?
Una cosa molto semplice: CAPITANO, l’Ibis Eremita che è stazionato nelle nostre zone per un certo periodo.
La fotografia che ti ho inviato, una delle tante essendo l’Ibis molto confidente, mi ha ricordato quanto è stato fatto in Austria utilizzando i deltaplani a motore per “insegnare” ai giovani la rotta fino a Orbetello, area di stazionamento invernale.
Ebbene, nel momento in cui ho scattato è passato sopra di noi un deltaplano a motore, ho immaginato che CAPITANO rivolgendo lo sguardo all'insù ricordasse il suo periodo di apprendimento.
Capitano - Ibis eremita
Pubblichi le tue fotografie su un blog, su una pagina web? E quale?
Sono completamento “asocial” utilizzo molto Internet ma unicamente in lettura!
Grazie Franco,
dopo averti conosciuto e apprezzato la tua sensibilità, sono veramente contento che tu abbia accettato il mio invito.
E dopo averle ricevute, ho apprezzato molto le tue fotografie, dimostrano una ricerca del momento, anche estetico, che porta a risultati molto apprezzabili.
Al riguardo mi piace in particolare l'alzavola, merito dei suoi colori, certo, ma anche dell'equilibrio della foto.
Leggendo poi di Capitano, l'ibis eremita che ci ha fatto visita, mi sono sentito coinvolto, perché per molti anni ho potuto partecipare a progetti di reintroduzione e so cosa vuol dire provare l'emozione di toccare con mano i risultati di tanti sforzi e di tante energie messe in gioco.
Continuiamo così, la natura non avrebbe bisogno di noi, è vero, ma ormai il momento storico impone un nostro impegno nel preservarla.
Da noi stessi.
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Se hai letto fino qui, se ha toccato corde sopite, ecco:
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Sarà per me un regalo, che serberò nel bagaglio dei miei ricordi.