Infine, anche quest'anno il freddo è arrivato.
Al mattino mi alzo quando il sole non è ancora uscito da dietro le colline.
Verso Est brilla, con il suo vestito luminoso, Venere, il pianeta della bellezza.
L'orizzonte è terso, la Bisalta taglia il cielo come un sipario nero.
L'azzurro del cielo è solcato da soffi di nuvole che cambiano colore, impercettibilmente.
Silenzio. La città non si è ancora del tutto svegliata, anzi, è quasi deserta.
"Kra Kra Kraa" le cornacchie iniziano a risalire verso monte, arrivano dalla pianura e solo loro sanno dove cercare. Il loro verso sgraziato riempie l'aria, familiare eppure enigmatico.
Il pettirosso ticchetta poco lontano, so che mi osserva con i suoi grandi occhi.
La luce sta cambiando, il giorno è ormai nato, aspetto il calore dei primi raggi. Piano piano Venere scompare.
Tutto mi parla dell'inverno, mi preannuncia la stagione del freddo. Tutto pare immutabile da sempre.
Il rincorrersi lento delle stagioni cadenza la nostra vita, ogni anno sembra uguale, ogni anno è diverso.
Boves, 24 novembre 2020
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