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SICUREZZA SULLE RACCHETTE DA NEVE - 3.0


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Ed eccoci alla terza "pillola di saggezza", l'uso di strumentazione e di attrezzatura di sicurezza, ovvero DPI, che nella montagna innevata si traduce nel trittico "arva-pala-sonda".

  

Oggi l'uso dell'ARVA inizia a essere considerato anche nel mondo dei "racchettari", sebbene un tempo, mica tanto lontano, era considerato ad uso quasi esclusivo degli scialpinisti, certamente soggetti a maggiori rischi dovuti alle valanghe, per via della possibilità di attraversare, salire o scendere pendii più ripidi (in genere di 30°, massimo angolo considerato di stabilità del manto nevoso).

 

Per inciso, la dotazione di sicurezza deve comprendere, oltre all'ARVA, anche la pala e la sonda, senza le quali nulla si può fare per disseppellire i malcapitati.

 

Ci tengo a precisare che mentre la prevenzione si attua  con la consultazione del bollettino valanghe e della cartografia di cui ho parlato qui, alle quali devono aggiungersi la formazione, l'esperienza e la valutazione del contesto, i DPI sono utili solamente per ridurre il rischio di morte una volta che si viene travolti: non fanno quindi parte della prevenzione, ma della riduzione del danno.

 

Ma sono obbligatori?

 

Esiste una normativa al riguardo, nazionale e regionale, che è bene conoscere, ed ecco perciò un articolo sull'argomento, ben fatto e ancora attuale, un articolo che propone anche delle riflessioni, su cui torneremo nelle prossime settimane.

 

Tuttavia le cose stanno evolvendo, pare infatti che ci sia un disegno di legge nazionale che preveda l'obbligo dei DPI in montagna innevata.

 

Al momento la norma è in discussione e in molti, CAI e Guide Alpine in testa, hanno dichiarato la loro contrarietà a un obbligo, che rischia di essere controproducente: meglio sarebbe affrontare la montagna con una formazione preventiva, usando la testa e non affidandosi alla falsa sicurezza del DPI.

 

Non è infatti mai consigliabile venire sepolti da una valanga poiché le conseguenze possono essere letali ancor prima di venire ritrovati: molte valanghe a lastroni sono in grado di triturare qualsiasi cosa durante la loro corsa verso valle.

 

Non sono io a dirlo, ma la montagna va affrontata con umiltà, conoscenza ed esperienza: la prima dipende dal nostro ego, la seconda è ormai bagaglio comune e basta frequentare i corsi di formazione dedicati, la terza la si acquisisce sul campo, integrando le prime due.

 

Sarebbe infatti stupido provare sulla propria pelle ciò che già altri hanno sperimentato, perché potrebbe non esserci una seconda possibilità di imparare.

 

Mi ricordo cosa disse un mio istruttore, durante la formazione francese da AMM: "non si puoi mai sapere quanto vicini si è stati nel provocare una valanga" e in effetti molte volte si pensa di esserne immuni, finché non si viene toccati direttamente.

 

Quindi, buona lettura: La normativa sull'Arva

 

 


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Può darsi che le escursioni che propongo facciano al caso tuo.

 

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foto Laurent Carré 2014

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Luca Francesco Maria Giraudo

 

Ornitologo - International Mountain Leader - Accompagnateur en Montagne BE France - Accompagnatore  Naturalistico Regione Piemonte - Accompagnatore Turistico - Istruttore nazionale Nordic Walking SINW

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 Ultimo aggiornamento: 7 novembre 2024